Cosa è un solo? Un solo è una parte solistica. È il momento in cui, all’interno di un brano, rispettandone le esigenze, la voce o uno o più strumenti possono esprimersi improvvisando o creando un discorso musicale personale. Un solo deve essere cantabile. Non è un momento in cui scatenarsi 😉 per creare qualcosa di diverso dal brano ma ne è la continuazione, deve fare parte del discorso musicale precedente. Quindi cerchiamo sempre di non allontanarci da quello che è il pensiero musicale del brano in cui andremo ad esebirci. Ad esempio possiamo, in un contesto pop, ripetere l’inciso (il ritornello) cantandolo con lo strumento utilizzando varie tecniche come il Bending, la leva del vibrato, hammer on e Pull off, ecc..

Un esempio, restando in ambito pop italiano, un esempio di solo simile almritornello è nella la canzone di Ramazzotti “Quanto amore sei” (solo al minuto 03.16)

Per utilizzare al meglio queste tecniche consiglio di suonare spostandosi orizzontalmente e non cercando di suonare obbligatoriamente sulla scala in modo verticale. Questo perchè avremmo più difficolta nell’utilizzarne spontaneamente alcune, ad esempio lo slide. Quindi perchè non studiamo le scale anche in orizzontale? Certo che vanno studiate anche così poichè difficilmente, suonando solo in un modo potremmo sfruttare al massimo le potenzialitá del nostro strumento.

Che scala utilizzare? Non esiste una regola precisa, bisogna provarle ed è quello che consiglio. Suonate pure maggiore su brani minori e viceversa, la scala blues e sentite cosa succede. Molti artisti hanno sperimentato e mescolato insieme scale diverse ma anche, a volte, usato solo tre note o una con espressività come B.B.King:

Quale è quella più usata? La scala più usata tra i chitarristi ma non solo è la pentaonica. Viene utilizzata in tutte le culture del mondo ad esempio nella musica orientali, brasiliana, europea. Provate a riprodurre una melodia orientale e vi renderete conto che è eseguita sulla scala pentatonica. Per quanto riguarda le posizioni sulla chitarra, ho creato in articolo appositamente con box QUI e anche uno con spiegazione teorica a questo LINK. Studiate il primo articolo e cercate di riscriverle in questo box vuoto:

E se volessimo allontanarci da questa scala? Partiamo dal presupposto che le scale vengono usate per creare dei colori diversi al nostro linguaggio e che quindi non devono essere pensate come ad un qualcosa di noioso e che non serve a niente, ma l’approccio giusto è senza dubbio quello musicale e creativo. Un artista interessante è Robben Ford che ha colorato molto il suo modo di esprimersi suonando anche arpeggi e varie scale come le diminuite.

Sottotitoli in italiano attivabili dal player youtube

Anche se non avessimo idea di cosa sia una scala diminuita è possibile capire che il modo di suonare di B.B. King e quello di Robben Ford non sono uguali e esprimono la personalità del musicista. Come si fa a trovare la propria? Sperimentando! Inizialmente vi consiglio di cominciare suonando “licks” (frasi già pronte all’uso 😀 come fossero un vocabolario), per poi cambiarne le note e personalizzarle. Potete fare la stessa cosa prendendo delle frasi dai brani dei vostri musicisti preferiti. All’inizio potrebbe non essere semplice ma non arrendetevi! Creare significa avere pazienza per sperimentare, oltre che passione ❤️.

Riassumendo, che esercizi devo fare?

1. Imparate ad eseguire delle melodie di ritornelli suonandole su una corda sola ed arricchendo il discorso musicale con una tecnica alla volta per poi arrivare a mescolarne alcune inserendole dove il vostro gusto vi consiglia.

2. Eseguire i licks cambiandoli un pochino. Qui sotto vi allego dei video con cui potete sbizzarrirvi ma, come già scritto prima, potete prendere alcune frasi dei soli che vi piacciono.

Parte 1

Parte 2

Parte 3
Parte 5

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