Fortemente legato alla differenziazione degli strumenti musicali è il cosiddetto timbro, uno dei parametri distintivi dei suoni. Tale parola vuole indicare una qualità del suono che per esprimerla si ricorre spesso ad un linguaggio mutuato da altre sensazioni. Infatti ci esprimiamo dicendo che uno strumento ci sembra opaco, un altro freddo, un altro brillante, nasale, argentino, neutro, caldo, ecc. Dal punto di vista fisico il timbro si spiega col fatto che un suono, prodotto in qualsivoglia modo, non è mai puro (rappresentabile con una sinusoide), ma composto da più vibrazioni: le armoniche. In altre parole una nota emessa da uno strumento musicale non ha una sola frequenza (quella fondamentale), ma a questa (più sentita) se ne aggiungono altre. Trovare quali altre frequenze compongano una nota significa farne lo spettro. È la presenza delle armoniche, dello spettro, che rende possibile il riconoscimento di uno strumento da un altro e, inoltre, una stessa nota presa in posizioni diverse su uno stesso strumento (ad es. su una chitarra il Si3 suonato sulla corda libera è percepito diverso dal Si3 suonato sulla terza corda). Si può pensare che sia la presenza delle armoniche (la “firma” del particolare strumento) a trasformare la semplice sinusoide che si avrebbe se il suono fosse puro, come quello del diapason, in qualcosa di più complesso (ed espressivo). È proprio questa trasformazione che ci porta a dire che il timbro dipende dalla forma dell’onda.

Le figure seguenti sono tratte da A. Frova Fisica nella musica ed. Zanichelli

LA CLASSIFICAZIONE
La prima classificazione fu stabilita nel 1880 dall’organologo belga Victor-Charles Mahillon. Egli organizzò il suo sistema raggruppando gli strumenti in 4 classi: autofoni, membranofoni, aerofoni, cordofoni. L’attuale suddivisione pur mantenendo le 4 classi (salvo mutare autofoni in idiofoni) e aggiungendocene una quinta, le suddivide ulteriormente in vari sottogruppi.
Si ricordi sempre, seppur sembri una banalità, che il suono è prodotto da una sorgente(*) in vibrazione. La modalità secondo cui la sorgente è posta in vibrazione, di come la sorgente stessa è costituita e di come essa è connessa ad un corpo risonatore (assieme costituente lo strumento musicale) è la base della classificazione su un principio acustico (altre classificazioni potrebbero essere morfologiche, di natura pratica, ecc.) degli strumenti musicali.

_TRATTO DA http://www.ismachiavelli.eu/pags/IMG/pdf/Timbro_e_classificazione_degli_strumenti_musicali.pdf